MSN, trilli e tradizioni

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Come i nickname di MSN da dimenticare. Come i trilli risuonati quando fingevi di non leggere per non rispondere. O magari pattuire la risposta con l’amica “dolcina89” nell’altra chat.
Come quando scrivevi delle tue giornate in uno pseudo blog e ti aspettavi mille commenti, che poi erano sempre di quei quattro contatti in chat. Che quelle cose che descrivevi, magari, le conoscevano visto che erano con te.
Come quando hai conosciuto la persona più importante che continua ad esserci sempre, raccontarvi la vita senza averla si forse vista in faccia.
Come quando “drindrindrin” bloccavi il telefono per quell’ora buona concessa dai tuoi, perché Mari il telefono serve!
Come quando cambiavi stato e restavi invisibile per vedere i movimenti del Lui di turno.
E quando vi ritrovavate casualmente con lo stesso stato. La stessa canzone. E puff era Amore.

Ma poi MSN sfallì, i blog sono stati chiusi ed il ricordo terribile dei ripetuti trilli ti sembrava paradiso che non ci fossero più.
È così Facebook con i suoi ricordi. L’ADSL e la fibra ottica.
Whatsapp. Telegram. Ed ora snapchat e le sue conversazioni cancellate all’istante.

Sarà che di ricordi non ne vogliamo avere più?
Sarà che meglio andare avanti e non guardarsi indietro?
Sarà che “Se mi faccio incocciare, mi lascia?”

Sarà che siamo sempre lì. Non abbiamo il coraggio di rivangare il passato o pensarlo con un sorriso. Sarà che non abbiamo le palle di farci un bello e caloroso applauso perché siamo arrivati dove siamo. Sole, o magari con un piccolo aiuto di cuore.

Sarà che dovremmo avere più tenacia, forza.
Sarà che ricordare è pure bello, ma vedere l’oggi e basta lo è sempre molto molto di più.
Sarà che a volte le tradizioni è sempre bene tenerle a mente. Come le caramelle e le luminarie. Una volta l’anno, la domenica. Con gli amori della tua vita, o i primi che passano. Con lo Star Trek e gli autoscontri. La “calia e semenza”.
I “Signorì, che fa, la fa anche a me una foto?”
E le risate. Le mele caramellate ed il gelato in riva al mare. Porticine nascoste ed i “Pupi ballerini”. E luci immense e mastodontiche. Che tanto, in due giorni massimo, quelle si spengono. Come i trilli. Come le notifiche. Come le mele caramellate che vuoi tanto, ma che poi con il suo troppo dolce, ti disturba e ti nausea.

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